Responsabile: Dott.ssa Antonella Paolucci
ECOGRAFIA GINECOLOGICA E TRANSVAGINALE
L’introduzione delle sonde transvaginali (TV) in Ecografia Pelvica T.V. ha determinato una rivoluzione in campo ginecologico: da semplice strumento diagnostico l’ecografia è diventata uno strumento di screening.In quanto tale , si deve ritenere parte integrante della visita ginecologica all’atto del primo controllo e periodicamente.
Con l’ecopelvica TV si controllano:
- ecopattern endometriale
- pareti uterine
- ovaie
- (pelvi in senso lato)
Lo spessore e le caratteristiche dell’endometrio (ecopattern endometriale) permettono di stabilire se, per l’età della paziente e la fase del ciclo (quando presente), siamo di fronte ad un endometrio normale o patologico. Nel primo caso, quando l’endometrio è sottile (3-4 mm) in menopausa o normalmente proliferativo o secretivo in età fertile, la donna può stare
tranquilla per un certo periodo (1-2 anni). Se invece l’endometrio è ispessito e/o irregolare il sospetto di una patologia uterina endocavitaria impone di eseguire un esame endoscopico ambulatoriale : l’isteroscopia.
Lo studio ecografico TV delle pareti uterine così come della morfologia dell’utero e della sua cavità esula dalla finalità di screening e trova la sua indicazione nello studio dell’ infertilità femminile.
Inoltre si puo’ studiare e stabilire tuttavia se il volume di un mioma uterino si mantenga stabile o stia crescendo in maniera rapida è fondamentale nella prevenzione della degenerazione maligna del fibromioma stesso (sarcoma).
I massimi risultati della funzione preventiva della sonografia si hanno nello studio dell’ovaio. Le neoplasie ovariche sono molto spesso asintomatiche fino allo stadio metastastico e la semplice visita ginecologica annuale dà risultati deludenti nella diagnosi precoce. L’ecografia transvaginale ha un’ elevata sensibilità
(> 95 %) nell’identificazione di neoplasie ovariche allo stadio iniziale distinguendo questi casi dalle cisti ovariche benigne .
La sensibilità della metodica aumenta se si associa il marcatore ematochimico CA 125
DOPPLER FLUSSIMETRIA IN GINECOLOGIA
Si esegue a vescica moderatamente piena, con un doppler a colori fornito di “power o energy doppler” (una particolare, sofisticata applicazione del doppler colore che permette di visualizzare anche flussi molto lenti in vasi molto piccoli). Si inizia con una sonda addominale che serve per una visione panoramica della vascolarizzazione pelvica. Solitamente, in un secondo tempo, si svuota la vescica e si passa poi ad un’osservazione transvaginale. Si utilizza una sonda interna che permette la migliore visualizzazione dei vasi uterini ed ovarici. L’esame non è fastidioso. Può durare dai 10 ai 20 minuti.
Lo scopo di questo esame è duplice:
Permette di visualizzare e studiare il tipo di vascolarizzazione di masse ginecologiche. E’ infatti noto che i tumori presentano una vascolarizzazione diversa a seconda della loro natura. Con tale esame si diagnostica infatti il grado di malignità di una massa ovarica.
Permette di studiare la vascolarizzazione di un utero normale o affetto da una malformazione. Si conosce infatti che la vascolarizzazione uterina è un elemento fondamentale per comprendere la capacità gestazionale di un utero. L’esame è importantissimo nelle sterilità e poliabortività.
In quale misura questo esame dipende dall’esperienza e dalle capacità dell’operatore:in misura totale. L’esame deve essere affidato eslusivamente ad un operatore molto esperto.
ECOGRAFIA GINECOLOGICA 3D
Ecografia pelvica transvaginale tridimensionale o 3D
L’ecografia pelvica transvaginale tridimensionale è, attualmente, con buona probabilità la miglior tecnica disponibile nello studio della forma della cavità uterina, per la localizzazione di polipi o fibromi, sia prima dell’intervento di chirurgia isteroscopica praticato per la loro rimozione, sia dopo l’intervento chirurgico per sincerarsi della riuscita ottimale dell’intervento e, soprattutto, per essere sicuri che non vi sia stata una recidiva.
L’esame, dalla paziente, si svolge con una normale ecografia pelvica transvaginale, con la differenza, però, è l’apparecchiatura tipo in uso deve essere dotato sia della sonda vaginale tridimensionale e del programma specifico per la ricostruzione tridimensionale e multi-planare della cavità uterina in particolare, oltreché dei restanti organi pelvici in generale. L’esame è di durata variabile e, a meno che il ginecologo non dia particolari indicazioni, non richiede una preparazione particolare.
L’ecografia pelvica transvaginale tridimensionale o 3D è da considerarsi fondamentale per la diagnosi delle malformazioni uterine che coinvolgono la cavità endometriale (Utero didelfo, utero bicorne, utero setto, utero a sella, utero unicorne…), ed anche per il controllo della forma della cavità uterina dopo l’intervento chirurgico isteroscopico (chirurgia resettoscopica) volto alla correzione delle anomalie di forma della cavità uterina.
Rappresenta un affidabile e accurato esame per la diagnosi di malformazioni uterine con un impatto importante sull’infertilita’e poliabortivita.