
- Di cosa si tratta?
I traumi della spalla sono molto comuni. Le fratture della clavicola o dell’omero prossimale possono essere causate da un colpo diretto: da caduta, collisione o incidente automobilistico. La frattura della scapola non è un evento frequente poiché questa struttura è protetta dal petto e dai muscoli circostanti. Di conseguenza, le fratture della scapola sono solitamente causate da un trauma ad alta energia, ad esempio un incidente automobilistico ad alta velocità.
- Come influenza la mia vita quotidiana?
Ad influenzare la vita quotidiana sono i gravi sintomi correlati ai diversi tipi di frattura. Ci sono sintomi generali quali il dolore, gonfiore e lividi, impotenza funzionale, deformità. Altri sintomi sono invece specifici per i diversi tipi di frattura. Frattura della clavicola: Gonfiore della zona della clavicola, presenza di “bump”, ROM della spalla limitato. Frattura prossimale di omero: Spalla molto gonfia, movimento molto limitato della spalla, dolore intenso, vasto ematoma. Frattura della scapola: Dolore, gonfiore, gravi lesioni sulla spina della scapola. Frattura-lussazione dell’ articolazione acromioclaveare: Dolore sulla parte superiore della spalla, presenza di una prominenza dulla parte superiore della spalla. Lussazione della spalla: Presenza di sporgenza della parte anteriore della spalla, incapacità di muovere il braccio, braccio ruotato verso l’esterno, sensazione di “braccio morto”.
- Esistono trattamenti conservativi?
La maggior parte delle fratture della spalla può essere trattata senza intervento chirurgico. Il trattamento prevede l’immobilizzazione con un tutore, ghiaccio e farmaci che possono sedare il dolore. Non è più possibile attuare un trattamento conservativo e si deve quindi ricorrere ad un’ opzione chirurgia quando c’è una frattura scomposta od esposta.
- È necessario l’intervento chirurgico?
L’intervento chirurgico si rende necessario per fratture esposte o scomposte. Il trattamento cruento si avvale di una chirurgia “open” durante la quale si riduce la frattura rimettendo i frammenti ossei in sede liberandoli dai tessuti molli che possono frapporsi trai due monconi di frattura e si fissa l’osso ridotto con placche e viti. Particolari tipi di fratture della porzione prossimale dell’omero possono essere trattati con chiodi endomidollari o con sostituzioni protesiche.